Nella corsia dell’ospedale
trascorrevamo il tempo a giocare
con le carte o con ciò che capitava
Gino era mio amico e stava male
facevamo gli scherzi alle infermiere
che ci sgridavano bonariamente
comprendevano la nostra innocente
impazienza di star chiusi tra quelle mura
le notti erano lunghe e non finivano mai
poi una notte uccisero Milena Sutter
la notizia nel reparto si diffuse
noi bambini avevamo il terrore negli occhi
le infermiere l’avevano nascosto in fondo
al cuore per tranquillizzarci sorridevano
ai nostri sguardi impauriti e smarriti
Gino era mio amico aveva come me paura
la notte passò con un sonno incostante
il sole ci risvegliò: ridemmo in un istante
inconsapevole infanzia tutto rimuove
anche un ospedale diventa parco giochi…